
Benvenuto alla Scoperta della torre civica di Mestre
la Storia della Torre Civica
Ritenuta da tutti i mestrini il simbolo della città la Torre dell’orologio è una delle due torri rimaste ancora in piedi del Castelnuovo, la fortificazione venne realizzata a partire dal XII secolo attorno all’area che va da Via Palazzo, Via Caneve e Via Torre Belfredo. L’altra torre è la Torre Moza e si trova in Via Spalti, mentre nel Parchetto di Via Torre Belfredo possiamo ammirare un torresino e parti delle mura del Castello.
La Torre non ha sempre avuto avuto questo aspetto e nel tempo è stata adattata all’utilizzo che ne volevano fare i signori o i governanti di Mestre. Le prime testimonianza risalgono al XII secolo quando questa fu usata come abitazione della famiglia dei Conti di Collalto a cui era stato concesso il governo su queste terre dell’Imperatore Ottone III grazie al Diploma emesso nel 984.
Il più antico documento, ufficialmente riconosciuto, riportante chiaramente il nome di Mestre è l’atto di donazione con il quale, nell’anno 994, Ottone III, che di lì a due anni diverrà poi Imperatore del Sacro Romano Impero, intende ringraziare per i servigi resi il suo fido condottiero Rambaldo, appartenente alla famiglia dei Conti di Collalto.
In tale documento, ai fedeli vassalli vengono intestati la foresta del Montello, alcune proprietà a Treviso e 24 “mansi” (grandi estensioni di terreno coltivabile), tra cui uno “inter Mester et Paureliano et Brentulo” ovvero tra Mestre, e l’attuale Gazzera (Parlan e Brendole).
L’atto ufficiale è oggetto di una curiosa storia: la pergamena rimane nelle mani dei Collalto sino al 1917, quando il castello, durante la Prima Guerra Mondiale, viene distrutto. Successivamente, viene probabilmente recuperata tra le rovine da uno dei soldati boemi, sudditi di Vienna, ed utilizzata per rinforzarsi i malandati scarponi in previsione del ritorno ai loro luoghi di origine, per lo più a piedi, dopo la sconfitta.
Il documento, giunto così miseramente in Repubblica Ceca, viene dapprima depositato, assieme ad altri oggetti trafugati, presso il locale archivio comunale di Rokycany, situata nei pressi di Pilsen, senza che nessuno si rendesse conto dello straordinario valore storico del documento. Solo successivamente il responsabile dell’archivio ne comprese l’importanza storica e ne diede risalto.
Oggi il diploma di Ottone III risulta essere il più antico documento su pergamena nella Repubblica Ceca, ed una copia di questo viene consegnata alla municipalità di Mestre-Carpenedo per l’apposizione della stessa all’interno del Municipio di Via Palazzo.
Mestre potrebbe altresì essere citata una prima volta in un documento del 710 riguardante delle donazioni al monastero di San Teonisto di Casier. In tal caso però, il documento cita una incerta “Mestrina presso le montagne“.
Origine e sviluppo della Torre
Venne eretta nell’anno 1108 e venne realizzata a monte del Borgo di San Lorenzo, circa l’area dell’attuale Piazza Ferretto. La collocazione di questa costruzione non era casuale e venne scelta perchè si trovava vicino al ramo della Beccaria, il corso più antico del fiume Marzenego che lì scorreva oggi è stato tombinato e non divide più Piazza Ferretto da Piazzetta Matter.
La sua costruzione Vicino a tale ponticello permetteva a chi vi dimorava di controllare le merci che provenivano da Venezia e da Padova ed erano dirette nel territorio Trevigiano, sotto il controllo del governo dei Conti di Collalto. Questi ultimi oltre alla casatorre realizzarono un magazzino ponte usato come dogana sopra il Marzenego, l’edificio è ancora esistente ai giorni nostri e visibile da Riviera Magellano, e un piccolo porticciolo, il porto personale dei Conti di Collalto.
All’inizio della sua storia la casaforte dei Conti di Collalto era una costruzione autonoma non collegata ad alcun edificio, ma già a partire del XIII secolo vi sono tracce del suo collegamento alla vicina torre di Ca’ da Musto, andando a realizzare la prima fortificazione che fu il nucleo originario del Castelnovo, che nella sua prima realizzazione era più piccolo del castello che venne realizzato più avanti e si proteggeva una piccola centrale del Borgo di Mestre.

non è dato cono esattezza quando il Castelnovo prese le fattezze del Castello che riportano le mappe XVI secolo si sa, però , che la Serenissima operò dei restauri e delle innovazioni alla cinta muraria cittadina a partire dal 1360. Ricordiamo questo aneddoto come la Serenissima conquistò il castello grazie ad un stratagemma nel 29 settembre 1377 Andrea Morosini, comandante delle armate veneziane, riuscì a coinvolgere con 3000 ducati i 400 mercenari tedeschi posti dagli Scaligeri a difesa del castello e questi, uccidendo il comandante, consegnando Mestre alla Serenissima senza altro colpo ferire . Da allora il 29 settembre, giorno di San Michele Arcangelo, diventerà per Mestre data di festa cittadina. Dopo la conquista di Mestre, con la successiva dedizione di Treviso del 1339, l’intera Marca Trevigiana diventerà Veneziana.
Successivamente alla Guerra di Chioggia Venezia rafforzò la Torre e creò attorno ad essa un “fortilizio” formato da quattro mura che collegavano la Torre di San Lorenzo, la nostra, con la Torre di Ca’ da Musto e un terzo torresino sito dietro alla torre principale. questo fortilizio realizzato successivamente al 1382 aveva lo scopo di creare maggiore resistenza a eventuali attacchi di nemici. Chiunque volesse entrare nel castello da quel momento era costretto ad attraversare questa nuova costruzione. Il fortilizio era di fatto una piccola fortezza munita da due ponti levatoi, uno posto sul lato interno in corrispondenza della porta della torricella e uno su una seconda porta realizzata su una nuova fortificazione costruita vicino alla torre di San Lorenzo. L’ingresso della torre principale fu murato e venne aperto quest’ultimo ingresso di nuova fattura. l’intero nuovo fortilizio fu poi circondato da un fossato in cui passavano le acque del Marzenego. All’interno del Fortilizio vi erano militari veneziani posti a difesa della città altre a trovare ospitalità le autorità che risiedevano nel borgo del castello.
La torre non nacque munita di orologio ma vi fu aggiunto dopo che questa venne inglobata nelle mura del castello. il primo orologio fu posto sul lato interno alle mura, verso l’attuale via Palazzo, e fu realizzato all’incirca nel XVI secolo. Il secondo Orologio è Molto Posteriore. Scrive il Barcella:
La torre civica, originariamente parte di un sistema difensivo della città murata che consisteva in ben undici torri e torresini, fin dal 1573 fu corredata di un orologio pubblico e di un “Deputato alla Custodia, e regolazione del medesimo” anche se dalla documentazione attualmente nota non si conoscono i particolari del meccanismo che alimentava l’antico orologio (Barcella, 1839)